domenica 13 gennaio 2013

Chirurgia estetica: leggende metropolitane, pregiudizi, miti da sfatare e la mia esperienza a LaCLINIQUE

"Tu sei pazza a volerti rifare il seno e la liposuzione! Sei già magra e hai quasi una terza!! E poi hai sentito di quella ragazza che è morta/entrata in coma per il tuo stesso intervento?"

Ecco il più banale dei cliché, ma ahimè, è anche la frase che mi sono sentita ripetere più spesso da quando ho deciso di regalarmi la silhouette che avevo sempre desiderato. E dire che dalla decisione alla sala operatoria sono passati sei mesi!!! Ma c'è di meglio:

"Hai deciso di rifarti il naso? E se poi non ti piaci? Un'amica di una mia amica se l'è rifatto e ora è in cura da uno psicologo perché non si riconosce più!"

O ancora

"Andare sotto i ferri per un motivo così futile mi sembra proprio voler sfidare la fortuna! E poi così entrerai nel tunnel e non smetterai più fino a quando ti accorgerai di somigliare ad un brutto manichino di gomma!"

Personalmente mi sono sentita ripetere queste cose decine di volte e sfido chiunque abbia mai pensato di farsi un ritocchino a non aver subìto lo stesso trattamento.
C'è da premettere che ogni leggenda ha una base di verità: ci sono effettivamente stati casi di morte e coma o persone che sono entrate in crisi d'identità dopo un intervento di chirurgia estetica, ma è anche vero che in OGNUNO di questi casi ci sono delle cause che hanno portato al disastro che potevano essere facilmente previste ed evitate!

E' praticamente impossibile rischiare la salute per un intervento estetico, a patto che prima di eseguirlo si siano fatte tutte le analisi necessarie (valori ematici, elettrocardiogramma, rx torace più eventuali esami specifici per ogni diverso intervento) ed esse siano state visionate dal chirurgo e/o dall'anestesista.

La chirurgia estetica poi non è per tutti, e non risolve affatto i nostri problemi di autostima! Ci dona un corpo o un viso più belli, ma se noi non amiamo noi stessi non inizieremo a farlo dopo un intervento.
Non mi dilungherò sulla questione psicologica, non è il mio campo, però un consiglio posso darvelo: quando andate a fare una visita da un chirurgo estetico, chiedetegli sempre la massima chiarezza e sincerità sul risultato che effettivamente può essere raggiunto. Se non capite qualcosa, fatevela spiegare di nuovo e magari con termini più semplici, non vi vergognate di fare domande e, dove è possibile, fatevi fare una simulazione del risultato finale. 

A questo proposito l'esempio migliore è la differenza tra le due diverse esperienze che ho vissuto con la chirurgia estetica. Devo premettere che in entrambi i casi i risultati sono stati magnifici e hanno superato le mie aspettative, ma in uno di essi sono stata più fortunata che avveduta e coscienziosa, indovinate quale?!
Se avete letto il post "il mio chirurgo estetico è il migliore del mondo" sarà un gioco da bambini!

RINOSETTOPLASTICA (2003)
Avevo 21 anni e da almeno dieci assillavo mia madre con la storia del mio orribile naso con la gobba. Lei, parlandone con un'amica, ottiene il nome di un bravissimo primario di OTORINOLARINGOIATRIA. Prendiamo un appuntamento, io sono al settimo cielo, spiego al chirurgo che detesto la mia "gobba" e lui dopo avermi visitato per tre minuti mi dice "verrà un nasino favoloso, niente naso alla francese, facciamo una cosa che stia bene con i tuoi lineamenti". Mi ha dato tutte le analisi da fare e mi ha detto "ci vediamo il giorno dell'intervento!"

MASTOPLASTICA ADDITIVA + LIPOSUZIONE (2012)
30 anni e un lavoro nella chirurgia estetica, una consapevolezza diversa e la voglia di cancellare quelle ultime piccole tracce lasciate dalla perdita di quasi 20 kg. Ero un'adolescente decisamente in carne, da circa cinque anni vesto una 40 tendente alla 38, la mia taglia di reggiseno 36 DD (una quinta bella piena) si è trasformata in una terza non cadente ma un po' svuotata e le ginocchia sono l'unica parte di me che mi ricorda in ogni momento il mio passato oversize.
Dopo aver selezionato il chirurgo faccio la visita alla quale assiste anche mio marito, il suo supporto è importante e la sua opinione fondamentale per la mia scelta. Il Dottor Macrino, chirurgo plastico a LaCLINIQUE di Roma, prende tutte le misure del mio seno e sulla base di questo mi fa provare dei sizer all'interno di un reggiseno particolare per farmi realizzare come potrebbe essere il risultato finale in base alle protesi che potrà impiantarmi. Discutiamo del punto d'impianto e io scelgo l'incisione dal solco sottomammario, mentre come piano d'impianto il doc mi consiglia il dual plane (metà sotto muscolo e metà sottoghiandola) per dare una maggiore copertura alla protesi. A proposito di protesi decidiamo insieme se scegliere le tonde o le anatomiche (o a goccia): un altro cliché è quello di pensare che le protesi tonde facciano sempre un effetto "finto"; nulla di più sbagliato. Il mio problema è proprio la parte superiore del seno che ha perso molto volume, quindi nel mio caso le protesi tonde sono la scelta migliore per avere un seno che somigli il più possibile a quello che avevo prima di dimagrire.
Infine tocca alle gambe: il doc disegna con un pennarello i contorni delle zone all'interno delle ginocchia che potrà aspirare e mi mostra come potranno essere le mie gambe dopo la liposuzione.
Naturalmente io sono del mestiere e so benissimo come sarà il mio decorso post operatorio, a cosa dovrò prestare attenzione e quali potrebbero essere tutte le complicanze, quindi restava solo decidere la data dell'intervento e organizzarmi per le analisi da far visionare all'anestesista per l'ok finale.

Allora, notate qualche differenza?

Al prossimo post e... SIATE SEMPRE VOI STESSI, SOLO PIU' BELLI!! ;D


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